FERROVIA JONICA, MANIFESTAZIONI A CROTONE E ROSSANO PER OPPORSI ALLO SMANTELLAMENTO DELLA LINEA
La ferrovia jonica deve diventare una priorità calabrese e nazionale. E’ questo il senso della manifestazione- sit in che si è svolta nella mattinata di sabato scorso davanti alla stazione ferroviaria di Crotone, simbolo dell’isolamento e della marginalizzazione della linea jonica, un tempo dorsale di prestigio all’interno del sistema ferroviario regionale e meridionale. Ora gli immigrati che dormono sui binari, bagni chiusi e tanto squallore in uno snodo importante della linea ferrata della Calabria orientale. “Ferrovia jonica bene comune”, questo il titolo dato alla mobilitazione generale per una petizione popolare avviata per svegliare la popolazione calabrese ed opporsi allo smantellamento del trasporto su rotaia che investe trasversalmente l’intera fascia jonica. Il progressivo impoverimento colpisce intere popolazioni che sentono e che vedono un palese isolamento rispetto al resto del paese. Una problematica che coinvolge le popolazioni distribuite lungo i comuni del versante. Ancora non certo imponente e massiccia la partecipazione della popolazione crotonese e calabrese a questa battaglia di civiltà, ma è già positivo che ci sia un movimento di base al quale stanno aderendo diversi gruppi ed associazioni attive sul territorio.
Sono intervenuti, tra gli altri, Teresa Liguori di Italia Nostra, Domenico Gattuso del Ciufer, Sergio Grasso dell’Associazione Ferrovie in Calabria, Grazia Pellegrino del Comitato Pendolari Ferrovia Jonica, Titti Mauro dell’Associazione Pendolari Jonica, Ginetta Rotondo dell’Associazione Dante Alighieri di Crotone, Giovanna Vecchio di Libera Associazione Larca. Presente anche il comune di Crotone con il vicesindaco Megna ed alcuni rappresentanti dei comuni della provincia. E’ intervenuto anche il parlamentare del Pd Nicodemo Oliverio, che dopo aver dovuto fronteggiare le contestazioni dei manifestanti per l’ormai acclamata disattenzione della politica nazionale verso l’area jonica, ha promesso ulteriori interrogazioni per richiamare l’intervento deciso del Governo centrale, affinché la ferrovia jonica diventi centrale e prioritaria nel sistema dei trasporti.
“Riteniamo positiva – hanno affermato gli organizzatori – che ci sia un movimento che parta dai cittadini e dall’associazionismo, condiviso dalle istituzioni, per sostenere un diritto sacrosanto ovvero quello alla mobilità. Noi non vogliamo morire di isolamento. Non chiediamo la luna e neppure l’alta velocità bensì soltanto 15 nuovi treni che garantiscano un servizio migliore ed efficiente. La declassificazione, la chiusura di alcune stazioni ed il taglio dei binari impoveriscono la popolazione e la nostra regione”.
Intanto lunedì mattina è stato avviato il secondo tavolo tecnico sulla tematica che si è svolto nella Cittadella regionale.
Manuel Soluri